
I prestiti ipotecari sono dei finanziamenti che prevedono come principale garanzia da dimostrare per l’accesso al credito la sottoscrizione dell’ipoteca su un immobile di valore di proprietà del soggetto che fa richiesta del prestito stesso. Considera infatti che l’ipoteca viene considerata di fatto come un diritto reale di garanzia che si sottoscrive proprio a favore di un certo soggetto creditore e che può avere così un diritto di prelazione sul bene stesso. In caso ad esempio di inadempienza o insolvenza economica da parte del debitore del prestito il creditore ha quindi la facoltà di soddisfare la sua necessità di riavere indietro il denaro concesso in prestito attraverso ciò che otterrebbe dalla vendita del bene ipotecato.
Quello che viene definito diritto di prelazione deriva quindi dalla costituzione di un’ipoteca ed implica quindi l’acquisizione di una precedenza su tutti gli altri potenziali creditori che offrono e mettono a disposizione dei prestiti chirografari. Per questi tipi di prestiti l’ipoteca è prevista nella maggior parte dei casi sui beni immobili di valore, ma considera che è possibile anche scegliere di ipotecare ad esempio i beni mobili registrati. Il diritto reale di garanzia termina i suoi effetti quando viene estinto il debito contratto.
Prestiti ipotecari e ipoteca
Per quanto riguarda i prestiti ipotecari, non si può non parlare quindi dell’ipoteca, la quale viene posta sull’immobile stesso e che funge da garanzia per avere facile accesso al credito. In questi tipi di finanziamenti infatti l’ipoteca rappresenta un diritto reale di garanzia, ed è necessario prima di tutto capire qual è il valore del bene da ipotecare. Viene così effettuata una stima realizzata da un perito che viene nominato dalla banca oppure dall’istituto di credito erogante ed è una parte molto importante del finanziamento, dato che dagli esiti di questi finanziamenti si possono determinare alcuni parametri specifici, tra cui ad esempio la somma di denaro che si può richiedere in prestito e anche la durata che è prevista dal piano di ammortamento del prestito.
L’erogazione del prestito di solito avviene prima del termine dei dieci giorni dall’iscrizione dell’ipoteca su un immobile di valore di proprietà del soggetto richiedente, vale a dire quindi prima del suo totale consolidamento. Il finanziamento inoltre non va oltre l’80% del valore dell’immobile stesso, motivo per cui non copre in totale le spese che sono previste per il rimborso di un prestito ipotecario, ma per l’appunto solo fino all’80% . L’ipoteca inoltre ha anche una durata, che di solito non va oltre i vent’anni, come avviene ad esempio nei contratti di mutuo a lungo termine, e il creditore (banche e finanziarie) è tenuto quindi a rinnovarla poco prima di giungere al termine della sua esistenza.
Come si calcola il valore dell’ipoteca
L’ente creditore che eroga il finanziamento indica il fatto che il valore dell’ipoteca sia Superiore rispetto alla stima dell’immobile che viene concesso in garanzia per l’accesso al credito, dato che è chiamato a trovare una tutela economica che lo possa proteggere da eventi sfavorevoli, ad esempio in caso di insolvenza o di inadempienza economica da parte del debitore principale del prestito e che gli permettano così di ottenere la somma di denaro che ha concesso in prestito entro i termini previsti in fase di contrattazione del finanziamento stesso, così da essere sicuro di non rischiare di compromettere il suo rimborso.
Nel momento in cui si pensa al rimborso di un prestito ipotecario o di qualsiasi altro prestito, occorre considerare naturalmente non solo la somma di denaro ottenuta in prestito, ovvero la quota capitale, ma anche gli interessi, i quali dipendono dal preammortamento, e anche quelli che derivano invece dal versamento della mora (eventuale) da parte del debitore del prestito. Occorre poi considerare anche le spese di assicurazione e quelle delle diverse imposte previste. Serviti di questa guida utile su come calcolare il valore dell’ipoteca sulla tua casa.